martedì 1 novembre 2016

U.S.A. PARTE PRIMA - COME PERDERE UN AEREO

La vita è piena di luoghi comuni.

C'è chi rimane molto sorpreso quando dico che io i biglietti aerei li compro in agenzia. 
Eppure è così, per il semplice fatto che io e il mondo della tecnologia informatica continuiamo a cozzare. Ci ho provato ma non ho mai capito come faccia la gente a trovare voli lowcost, e siccome sono molto pigra preferisco affidare la mia vita agli altri o al caso e poi vedere che succede.
Sta di fatto che solitamente vado in agenzia, guardo la tipa (che oramai mi conosce) e le dico - senti mi serve che mi trovi un volo a/r compresa in un mese, per questa parte del mondo - e così ha sempre funzionato. 
Ovviamente per ottenere il massimo risparmio devi essere disposto a fare sacrifici e a partire in fasce orarie assurde o fare scali a volte quasi di giorni.
Per esempio il mio piano era partire da San Francisco, infatti alla fine sono atterrata a Los Angeles passando prima per Istanbul, e robe del genere.
Oramai a tutto questo sono abituata, alla fine non mi importa tanto la città dove atterro, riesco comunque a pianificare degli obiettivi.

La vita è piena di luoghi comuni.

Da piccolo ti mettono in testa che con l'età si diventa maturi, e che imparerai da ogni tuo errore.
Io però ancora non mi spiego perché continuo a fare gli stessi errori.
E' così che il 27 settembre avevo un volo da Roma a Los Angeles (scalo Istambul) partenza ore 6.30 a.m. Fiumicino.
Quello che sempre ti raccomandano in questi casi (voli internazionali o intercontinentali) è di arrivare in aeroporto con 3 ore di anticipo, a maggior ragione se devi pure imbarcare una bici.

Alle 5.45 del mattino stavo ancora sulla Roma - Fiumicino. 

E' che nella vita a volte bisogna avere fortuna, non che io ne abbia molta, però dai tutto sommato non posso lamentarmi. Il volo non l'ho perso, però ci sono andata davvero vicina.

La vita è piena di luoghi comuni.

Un persona che decide a un certo punto della sua vita di comprare un biglietto per gli states, imbarcare una bici e andare nel deserto, non è una persona necessariamente coraggiosa, nel mio caso si tratta semplicemente di curiosità. 
Questo per dire che nonostante siano passati 5 anni dalla prima volta che ho deciso di imbarcare una bici e girare un posto a caso sulla cartina ogni volta è sempre la prima volta e stare quasi per perdere un volo non aiuta a smorzare la tensione. 
Arrivare sempre 3 ore prima in aeroporto, me lo appunterò a penna sulla mano al prossimo viaggio.

La vita è piena di luoghi comuni.

Le persone pensano che se decidi di fare un viaggio in bici sei un ciclista. In realtà è semplicemente pigrizia: non ho mai preso la patente, ci ho provato una volta, poi ho visto la fila alla motorizzazione e ho pensato "ma perché?"
La verità è che per me l'importante è che il viaggio sia in solitaria. Non l'ho mai fatto, ma non escludo a tutt'oggi un lungo viaggio a piedi o in autostop.

La vita è piena di luoghi comuni.

Molti pensano che certe cose si fanno da giovani, poi non potrai mai più dormire in tenda o fare sforzi fisici prolungati.
Veramente non ho ancora conosciuto (di persona) un cicloviaggiatore sotto i 30 e la generazione (la mia) che sta iniziando a esplorare il favoloso mondo dei viaggi "sudati", pensa di essere avanguardia pura. Amo la vecchia generazione di cicloviaggiatori, quelli che "della tutina da ciclista e della polase non me ne frega niente". 
Non esiste un'età per certe cose, in generale forse non esiste per niente, sono appunto luoghi comuni.

La vita è piena di luoghi comuni.

Assurdo pensare che ci debba essere sempre un perché nelle cose. 
Perché lo fai? Perché hai deciso questo e non quello? Perché non hai comprato questa cosa? Perché in bici? Perché la pensi così? Perché non mi ascolti? Perché non prendi quella strada? Perché?

Di vincoli ne abbiamo tanti ogni giorno, lasciarmi andare, anche solo una volta nella vita, è il regalo più bello che mi sono fatta.
Pensare di avere tutto sotto controllo è uno specchietto per allodole, e non so chi ce lo ha messo in testa, mi piace la casualità della vita, è per questo che non programmo tappe ma obiettivi.

Tutto questo non esclude il doversi tutelare. Il deserto è sempre il deserto e pensare di essere immortali non aiuta. Acqua, cibo e lucidità sono le uniche tre cose che servono, nel deserto come in generale nella vita.



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